Il Festival internazionale di film di montagna più alto d’Europa è in Valle d’Aosta.
Il Cervino CineMountain è un festival cinematografico incentrato sul cinema di montagna durante il quale vengono proiettati film già programmati con successo in altri festival del cinema di montagna. Ormai noti come gli Oscar del cinema di montagna i film vengono accuratamente selezionati tra i vincitori dei festival del circuito International Alliance for Mountain Film di cui il Cervino CineMountain è membro.
Breuil-Cervinia, Valtournenche, Chamois, La Magdeleine. I luoghi del festival.
Incontri, eventi, spettacoli e ovviamente tante proiezioni si alternano come ogni anno nelle varie location, dove il Cervino, con i suoi 4.478 metri di altezza, è presenza costante. Il festival non può che risiedere in prossimità della montagna da cui prende il nome, esiste tuttavia anche un Cervino CineMountain On Tour che nella sua programmazione tocca anche diverse località del territorio valdostano. Date, luoghi e biglietti sono sul sito che proprio per questa edizione sarà rinnovato.
“Le montagne più alte vengono dal mare”
L’art director Tullio Macioce, co-fondatore di Officine Zoum, rompe gli schemi, con la nuova immagine del Cervino CineMountain 2023 porta il festival di montagna al mare. “Donde vengono le montagne più alte? chiedevo in passato. E allora imparai che esse vengono dal mare. Questa testimonianza sta scritta nelle loro rocce e nelle pareti delle loro cime. Dall’abisso più profondo, la vetta più alta deve giungere alla sua altezza”. Così descrisse il legame tra montagna e mare Friedrich Nietzsche in “Così parlò Zarathustra”, e allo stesso modo l’immagine realizzata da Macioce ne rievoca la profondità: “Il design più bello risiede in natura – afferma l’art director – questa immagine vuole celebrarla richiamando chi la osserva al valore del suo ecosistema che è formato dall’ambiente con le sue caratteristiche fisiche e chimiche e dall’insieme di tutte le popolazioni interdipendenti, interconnesse e in equilibrio fra loro”.
Il concorso, la giuria
A scegliere il vincitore sarà la Giuria internazionale, composta quest’anno da tre massimi esperti di cinema e appassionati di montagna: Giuseppe Cederna, indimenticato “Antonio Farina” in Mediterraneo di Salvatores, Joana Fresu De Azevedo, membro del direttivo AFIC (Associazione Festival Italiani di Cinema) e Jabi Baraiazarra, alpinista e presidente in carica dell’IAMF (International Alliance for Mountain Film).
Alla giuria CAI, formata quest’anno da Monica Brenga, Christian Roccati e Giorgio Viana, spetterà invece l’assegnazione dell’importante Premio per il miglior film d’alpinismo.
I film in gara. Oscar del cinema di montagna
Polaris
Premiato con la Genziana d’Oro all’ultimo Trento Film Festival, POLARIS (Francia/Groenlandia, 2022, di Ainara Vera Esparza) narra la storia di Hayat, esperta donna di mare abituata a navigare nell’Artico, e di sua sorella Leila. Il film entra nel profondo dell’intimità che lega Hayat, che veleggia lontano dal resto dell’umanità e dalla sua traumatica infanzia in Francia, e la sua sorellina, che dando alla luce una bambina, Inaya, capovolge i loro mondi conduce in un viaggio, guidate dalla stella polare, per superare il destino della famiglia.
The Last Mountain
THE LAST MOUNTAIN ((UK, 2021, di Chris Terril), vincitore del Festival international du film alpin des Diablerets e del Krakow Film Festival, è il drammatico racconto della storia dell’alpinista britannico Tom Ballard, scomparso insieme a Daniele Nardi mentre tentavano di salire il Nanga Parbat, in Pakistan, nel febbraio 2019. Tom era figlio dell’alpinista Alison Hargreaves, anche lei tragicamente deceduta durante una spedizione sul K2 nel 1995.
Life of Ivanna
Vincitore della sezione documentari del Festival International du Film de Montagne d’Autrans, LIFE OF IVANNA (Russia, 2021), primo lungometraggio del filmmaker Renato Borrayo Serrano, è un ritratto femminile, la vita di una donna di etnia nenci, una donna dura che conduce una vita nomade con la famiglia nei territori innevati della tundra, ambientato nel nord brutalmente inospitale della Siberia, tra la popolazione Nenets. Una visione difficile e spesso disturbante.
The Hermit of Treig
In THE HERMIT OF TREIG (UK, 2021, di Lizzie MackEnzie) Ken Smith, un vivace anziano eremita, vive da quaranta anni in un remoto luogo nelle Highlands. La sua casa è una capanna di legno in riva al mare, pesca con la mosca, coltiva un piccolo appezzamento di terra e produce il proprio vino dalla linfa di betulla. Mentre affronta problemi di salute e una memoria in declino apre la sua vita a una giovane regista donna e si chiede se può vivere i suoi ultimi anni nel deserto che chiama casa.
An accidental life
AN ACCIDENTAL LIFE descrive in dettaglio il recupero dell’alpinista e velocista Quinn Brett che, mentre era all’apice della sua carriera atletica, ha vissuto uno degli incidenti più traumatici nella storia dell’arrampicata su roccia, che la lascia paralizzata dalla vita in giù e la costringe a mettere in discussione la sua identità e la sua comunità. La sua esperienza vissuta condivisa attraverso questo film sfida a riconoscere gli stereotipi e forse ad affrontare alcuni dei pregiudizi legati al privilegio dei normodotati e alla profonda trasformazione.
Cervino CineMountain
In Valle d’Aosta dal 29 luglio al 5 agosto
Informazioni e biglietti sul sito del Cervino CineMountain