SCI…volare a scuola per 972 studenti

972 ragazzi di 53 classi, appartenenti a 14 istituzioni scolastiche partecipano quest’anno al progetto SCI…volare a scuola.

La giornata sulla neve si terrà a partire da lunedì 11 dicembre, per concludersi entro l’inizio delle festività natalizie, coinvolgendo 130 maestri di sci alpino e nordico.

Un progetto che vuole riportare i giovani valdostani (under 18) sugli sci e che per questo offre loro uno skipass stagionale a 50 euro, offerto anche ad esempio, ai ragazzi non residenti che sono qui per ragioni di studio o di formazione.

L’assessore allo Sviluppo Economico Luigi Bertschy, il collega al Sistema Educativo Jean-Pierre Guichardaz e il  collega al Turismo Giulio Grosjacques hanno ripercorso il progetto avviato ante pandemia «con gli allora colleghi assessori Chantal Certan e Albert Chatrian» ha ricordato l’assessore Bertschy.

Ritrovare il piacere di tornare in montagna

«La capacità di lavorare insieme ha permesso a tante famiglie di ritrovare il piacere di tornare in montagna» spiega l’assessore riferendosi alla promozione dello skipass Under 18 a 50 euro e riferendosi allo skipass residenti a 200 euro per le piccole località.

Frequentazione della montagna che si lega anche alla prospettiva futura, alle professioni della montagna e alla necessità di ritrovare l’interesse per la montagna anche da parte della comunità valdostana.

«Abbiamo bisogno di periti, di ingegneri, di operatori turistici e magari li troveremo tra quei ragazzi che riprendono a frequentare la montagna» dice Bertschy.

Scia solo il 10% dei valdostani

Sostiene questa tesi anche il presidente dell’Avif Ferruccio Fournier che si interroga: «che siamo un paese di montagna non c’è dubbio, sul fatto che siamo dei montanari ho qualche dubbio» – ha detto. Fournier ha spiegato che i sistemi informatici permettono di conoscere la provenienza di chi utilizza gli impianti.

Scia in media il 10% dei valdostani, davvero pochi; in alcuni Comuni arriviamo al 6-7%.

Parte attiva del sistema montagna

«Frequentare la montagna vuol dire anche conoscere il territorio, vuol dire essere una autentica comunità di montagna – ha spiegato Fournier -. Siamo pronti a continuare a essere parte attiva del sistema montagna, a fare la nostra parte e mantenere la nostra particolarità».

Valle d’Aosta inclusiva anche in montagna

L’assessore Giulio Grosjacques ha sottolineato l’inclusività del progetto «che porta la Valle d’Aosta all’avanguardia, così come abbiamo ricordato al salone Skipass di Modena e ieri, all’assemblea dei maestri di sci, parlando di ‘Lo sci per tutte le abilità’».

«Possiamo contare sulla volontà dei maestri di perfezionarsi e permettere alle persone con disabilità di usare gli appositi ausili e trascorrere del tempo sulle piste da sci.
E anche un’occasione per conoscere il territorio e chissà, magari riusciremo a estendere il progetto ad altri sport outdoor non esclusivamente legati alla stagione invernale» precisa Grosjacques.

Lo sport educa alla socialità

L’assessore al Turismo Jean-Pierre Guichardaz ha parlato della giornata sulla neve dell’11 dicembre (e giorni seguenti), sia per lo sci alpino (Pila, Estoul, Torgnon e Courmayeur) e lo sci nordico (Flassin, Cogne, Saint-Barthélemy, Brusson, Torgnon e Valtournenche).

Guichardaz ha esaltato il lavoro di squadra e ha parlato «dell’educazione alla socialità dello sport», senza contare che «si fanno attività in montagna anche per aumentare la sensibilità ambientale, per avere un domani adulti più responsabili sul tema del cambiamento climatico».

Il progetto SCIvolare a scuola

Durante l’anno scolastico di avvìo del progetto 2017-2020 sono stati 740 gli studenti convolti, diventati 840 la stagione invernale successiva, fino a sfiorare quota 1000 lo scorso anno, con 999 ragazzi e 41 classi coinvolte, con una leggera prevalenza dello sci di fondo.

Lo sci di fondo non è la Cenerentola

«Lo sci di fondo non è la Cenerentola» spiega il presidente dei maestri di sci valdostani Beppe Cuc -.
Siamo contenti che i maestri possano macinare un po’ di lavoro. Intanto, per questo progetto, grazie all’impegno di Francesco Rao e dell’insegnante Nunzio Totaro, distaccato all’Ufficio di Supporto all’Autonomia Scolastica, coinvolgiamo 130 maestri per le giornate sulle piste con i nostri studenti.

Cuc ha auspicato «che il progetto abbia continuità», rilevando che «mi sono ritrovato con bambini di 10-11 anni che per la prima volta sono saliti a Pila».

«Ecco io penso che per conoscere il territorio non bisogna essere solo agonisti o campioni. Esiste un territorio di montagna da scoprire, riscoprire e valorizzare e che può generare posti di lavoro» spiega il presidente delle giubbe rosse valdostane.

«Facciamo conoscere la montagna ai nostri bambini»

Claudia Messelod, che gestisce le piste di fondo di Torgnon ha parlato «di progetto con un grande potenziale. Parlo da mamma, maestra di sci e allenatrice, dobbiamo far conoscere la montagna ai nostri bambini, far conoscere l’autenticità del fondo, della discesa e del biathlon, sport che hanno un approccio autentico che è poco riscontrabile in altri sport.

Messelod ha riferito di una vecchia indagine della Comunità Montana Mont-Cervin dalla quale si evinceva (anni 2016-2018) che il 32% di 350 bambini non aveva mai messo gli sci da fondo e una larga fetta né da fondo né da discesa.

L’assessore allo Sviluppo Economico Luigi Bertschy ha concluso auspicando che il progetto possa ampliarsi, «senza arrivare alla vecchia settimana bianca, magari arrivando a tre giorni in montagna alla scoperta dello sci di fondo e di discesa».

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