Nasce Made in Courmayeur

Il gusto autentico di Courmayeur da oggi ha un nome e un marchio: Made in Courmayeur.

Il progetto e il marchio Made in Courmayeur è stato presentato ieri, in occasione della festa patronale di San Valentino, al Jardin de l’Ange.

Sei i produttori locali che hanno unito le forze per valorizzare le loro produzioni, il territorio e definire i requisiti che gli operatori devono possedere per ottenere la licenza d’uso del marchio.

Valorizzare l’agricoltura e il territorio

«In Valle d’Aosta soffriamo di nanismo, siamo una piccola realtà, anche i nostri produttori sono piccoli e hanno difficoltà a farsi conoscere, speriamo che questo sia un modo per lanciare i prodotti di Courmayeur» dice il sindaco Roberto Rota.

«Tutta l’agricoltura di montagna è piccola, con grandi difficoltà e questo speriamo possa essere un piccolo aiuto che abbiamo voluto dare ai nostri agricoltori» aggiunge Rota.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale che ha supportato il progetto era ricercare i prodotti locali e valorizzare il territorio, spiega l’assessore all’ambiente, Ephrem Truchet.

«Da anni lavoriamo per cercare i piccoli produttori che lavorano sul territorio, questo è un inizio. Ci auguriamo che molti altri possano portare il loro frutto» aggiunge Truchet.

«Abbiamo pensato a un marchio per presentare e valorizzare i nostri prodotti a chilometri zero, un valore aggiunto alla nostra offerta turistica».

«Oggi andiamo ad abbinare il nome di Courmayeur ai suoi produttori» sottolinea l’assessore regionale all’agricoltura, Marco Carrel.

«Numeri piccoli, ma che ci rendono speciali – aggiunge Carrel -, è proprio grazie ai piccoli produttori che abbiamo un paesaggio curato come quello della Valle d’Aosta».

«Un’iniziativa importante per ricordarci da dove veniamo e cosa abbiamo da offrire» conclude l’assessore.

I produttori di Made in Courmayeur

I produttori di Made in Courmayeur sono l’apicoltura Fior di Roccia di Lodovico Guichardaz; il Microbirrificio Courmayeur Mont Blanc di Enrico Serafini, Luca Caglianone e Fabrizio Roux; Mont Blanc Salumi di Giuliano Cirina e la moglie Simona; Fratelli Panizzi di Marcello e Paolo; Rouge et Vert di Dorothy e Jaïr Vidi; azienda agricola Lo Chetif di Nicoletta Buscio.

«Il nostro obiettivo è stato unire i pochi produttori e stimolarne di nuovi che in futuro speriamo vogliano partecipare al progetto» spiega il presidente dell’associazione di produttori Made in Courmayeur, Lodovico Guichardaz.

Il marchio Made in Courmayeur

Una mano aperta che sorregge una piccola piantina è il logo, disegnato da Federico Salomone, che riunisce i produttori di Courmayeur.

La licenza d’uso del marchio può essere rilasciata per prodotti agroalimentari le cui metodiche di produzione, manipolazione, trasformazione, lavorazione, conservazione e o stagionatura risultino consolidate nel tempo e radicate nel territorio di Courmayeur, della Valdigne e/o della Valle d’Aosta, in maniera omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo di tempo non inferiore ai 5 anni.

La materia prima deve provenire dalla Valle d’Aosta.

I requisiti per ottenere il marchio sono:

  • essere produttori di Courmayeur;
  • con sede produttiva in Courmayeur;
  • in filiera totale o parziale a Courmayeur (con filiera parziale si intende che la materia prima sia prodotta a Courmayeur oppure che il processo produttivo sia realizzato completamente nel Comune di Courmayeur).

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