Piste nere. Discese da brividi.

Piste da brividi. Rigorosamente nere. Dove? In Valle d’Aosta! Ma i brividi non sono legati solamente alla pendenza, alla difficoltà o allo stato della neve. No, possono essere anche dettati dall’emozione di ripercorrere le tracce dei fenomeni del Circo bianco, ma anche di cimentarsi su tracciati con storia, fama e aneddoti che li rendono imperdibili per chiunque arrivi in Valle d’Aosta. E la ricognizione non può che partire dalle due piste entrate nel calendario della Coppa del Mondo: la Gran Becca di Zermatt-Cervinia e la 3-Franco Berthod di La Thuile.

Gran Becca (Zermatt-Breuil Cervinia)

La Gran Becca avrebbe dovuto ospitare il Matterhorn Cervino  Speed opening, la prima discesa libera transfrontaliera, pensata per aprire il calendario della velocità di Coppa del Mondo. La carenza di neve, però, ha costretto ad annullare le due libere maschili e le due femminili, vanificando, per ora, il grande lavoro di Fisi e Swiss-Ski. Alla base di tutto, però, pare esserci un accordo pluriennale con la Fis, cosa che dovrebbe portare a un rinvio al prossimo anno, con possibile posticipo a novembre. E la pista? Partenza dalla Gobba di Rollin sopra Zermatt (3.800 metri) e arrivo ai 2.835 metri di Cime Bianche Laghi, a Cervinia. Per arrivare al cancelletto, da Cervinia bisogna prendere gli impianti fino a Plain Maison, quindi la cabinovia per Cime Bianche, la funivia per Plateau Rosà e quindi, dalla primavera 2023, il 3s fino al Piccolo Cervino. Da qui il via di una discesa che non prevede grandissime difficoltà, ma un percorso che, per i pro, dà la possibilità di raggiungere i 135 km/h, in attesa di affrontare i due salti della parte finale. Il tutto tracciato dall’ex fenomeno elvetico Didier Cuche.

3 – Franco Berthod (La Thuile)

«Non puoi dire di aver sciato a La Thuile se non hai fatto la 3-Franco Berthod». Parole e musica di Federica Brignone, che quelle pendenze le conosce sin troppo bene, avendoci conquistato un secondo posto nel superG del 2020. «Lasciati tentare con prudenza» è la scritta che campeggia alla partenza della nera dedicata a Franco Berthod, promettente sciatore di La Thuile degli anni ’60, che ha debuttato in Coppa del Mondo da giovanissimo, salvo arrendersi a un infortunio. Nel 1998, la prematura scomparsa, che ha spinto il fratello Dante (più volte consigliere federale Fisi) a fare di tutto per far omologare la pista prima e portarci la Coppa del Mondo poi. Il sogno si è avverato. La prima volta nel 2016, con due libere e un superG femminili, che hanno portato la doppietta Fanchini-Merighetti e il terzo posto ancora di Nadia Fanchini. La replica nel 2020. Il superG ha regalato la seconda piazza di Federica Brignone, mentre l’organizzazione ha dovuto alzare bandiera bianca per la combinata alpina.

Per provare le emozioni, da La Thuile, bisogna prendere le seggiovie  Bosco Express,  Chalets Express, poi pista 14. A sinistra, inizia l’avventura. Neve dura, pista spesso in ombra e subito una “S” in contropendenza a scaldare le gambe (Ghedina e soci, in prova, la percorrevano… in volo), poi breve falsopiano verso sinistra ed ecco, sulla destra, il muro “principe”, con il suo 73% di pendenza. Via di lamine e la pista pian piano diventa più accessibile, fino a presentare due opzioni. Il proseguimento sulla 3, oppure svolta a destra per continuare sulla 2 e seguire il tracciato della Coppa del Mondo, a completamento di una nera da tirare fino in fondo.

Le altre piste

Ma la Valle offre una grande varietà di piste che meritano di assaggiare le lamine di tutti gli appassionati.

Courmayeur – Pista Rocce Bianche

A Courmayeur, spicca la 24-Rocce Bianche. Partenza dal Col Chécrouit, per un alternarsi di restringimenti e muri più ampi e sciabili, a intersecare l’Internazionale e sempre e comunque con il Monte Bianco a svettare maestoso di fronte ai vostri occhi.

Pila – Direttissima (Resselin)

La 11-Direttissima o Resselin è una della tante opzioni dal Couis 2 a Pila. Dopo un tratto di stradina, ci si trova di fronte a una scelta: nera battuta o fuoripista? Rimanendo sul “battuto”, il primo tratto della 11-Resselin è per amanti delle curve strette o per coloro che, invece, decidono di aprire il gas, con curve veloci che permettono di “mangiarsi”  una pendenza considerevole, che poi si fa più dolce verso la liaison con la 15 – Grimod.

Weissmatten – Leonardo David

La pista di Weissmatten di Gressoney-Saint-Jean è intitolata a Leonardo David, campionissimo azzurro mancato per le conseguenze di una caduta in gara. È omologata per le competizioni internazionali di gigante e slalom e ospita spesso gli allenamenti delle nazionali. Saliti in vetta sulla veloce biposto, si comincia con un tratto di rossa caratterizzato da un partenza piuttosto ripida. Inizia il difficile: due muri impegnativi, illuminazione notturna e godimento assicurato.

Jolanda 1 – Gressoney-La-Trinité

La pista forse più dura del Monterosa Ski si trova in un’area appartata di Gressoney-La-Trinité. Si parte da punta Jolanda, da dove si affronta un lungo tracciato che regala due muri intorno al 60% e al 70% di pendenza: sicuramente da provare.

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