«Se la modellistica ci conforta dovrebbe nevicare più copiosamente nella seconda parte dell’inverno da gennaio in poi». Parola di Sara Ratto, dirigente del Centro funzionale della Regione Valle, per la quale lo studio della meteorologia è all’ordine del giorno. Le previsioni a lungo termine, ovviamente, vanno prese con cautela anche se vengono fatte su indici atmosferici.
L’inverno 2022/23 potrebbe essere come quello del 2021/22, caratterizzato da poche piogge, altrettante poche nevicate e temperature tendenzialmente sopra la media. Tuttavia, alcune proiezioni suggeriscono che il prossimo inverno sarà più umido, e quindi più nevoso, rispetto a quello dello scorso anno. Secondo queste proiezioni – frutto di simulazioni – a dicembre e gennaio in Italia potrebbero arrivare più perturbazioni, e quindi tanta neve sulle Alpi.
Il vortice polare è una vasta area di aria fredda che si forma sui due poli geografici in inverno. Se queste masse d’aria fredda sono concentrate, si parla di circolazione zonale sull’Europa. La direzione della corrente a getto determina le condizioni meteorologiche italiane. Se sarà diretto verso l’Europa nord-occidentale, il clima nel nostro Paese sarà mite e secco. Se invece è orientato verso la Francia, il tempo sarà molto più perturbato.
A volte l’alta pressione si sposta verso le alte latitudini. Il vortice polare è quindi più deconcentrato. Si tratta della cosiddetta circolazione meridiana sull’Europa. Di conseguenza, le masse d’aria fredda possono essere potenzialmente attirate verso le medie latitudini, e quindi verso l’Italia. D’altra parte, se il complesso di bassa pressione precipita sull’Atlantico, un flusso meridionale molto mite si avviluppa sulla Francia.
Con il recente annuncio da parte della National Oceanic and Atmospheric Administration di una probabilità del 91% di un inverno condizionato da La Niña (è un modello meteorologico), le previsioni meteo a lungo termine per l’inverno 2022-23 in Europa danno agli sciatori motivo di essere ottimisti.
El Niño e La Niña hanno il loro maggiore impatto sul clima globale durante l’inverno dell’emisfero settentrionale. La presenza di La Niña avrà un effetto enorme sulle previsioni meteorologiche a lungo termine dell’Europa per l’inverno 2022-23. Durante i passati inverni caratterizzati da La Niña, le Alpi hanno registrato quantità record di nevicate. Quindi i primi segnali sono positivi per gli sciatori europei.