Festival di Sanremo: il debutto di Olly e l’emozione di Jvli

Ore 24 e 30, prima serata del 73° Festival di Sanremo:  «Musica di Julien Boverod, con la canzone Polvere canta Olly», queste parole di Amadeus e Gianni Morandi scrivono inconsapevolmente un pezzo di storia pop della Valle d’Aosta.

Sul palco del Teatro Ariston suona una melodia creata dal produttore musicale aostano Julien Boverod, in arte Jvli, spalla imprescindibile del cantante genovese Olly.

A distanza di qualche ora abbiamo contattato il producer valdostano per sentire, a freddo, le sue emozioni e le sue impressioni sulla serata.

L’emozione dell’ascolto e quella di Vasco Rossi

Nel preciso istante in cui è stato pronunciato il tuo nome cos’hai provato?

«È stato molto emozionante e mi sono stupito che sia stato detto correttamente, ero pronto a qualunque pronuncia possibile. In realtà è davvero difficile da descrivere quello che ho provato, è complicato usare le parole giuste. A proposito di emozioni, dopo che qualche attimo fa Vasco Rossi ha condiviso su Instagram l’intervista di Olly potrei anche terminare qua l’avventura. Dopo questo qualsiasi cosa possa succedere sarà difficilmente equiparabile».

Dove ti trovavi nel momento dell’esibizione?

«Ero in hôtel, dove alloggio con Olly. È stato curioso visto che siamo stati insieme fino a 20 minuti prima di vederlo su quel palco. Abbiamo guardato la serata, poi è arrivata la convocazione, lui si è cambiato, è uscito, l’ho ritrovato in tv e 5 minuti dopo eravamo di nuovo in camera ad attendere la conclusione della puntata. È stato straniante».

Com’è stato ascoltare il vostro brano in diretta internazionale su Rai1, proposto a milioni di persone?

«Credo che la serata e il momento dell’uscita siano stati particolarmente azzeccati, perché nel corso delle ore si sono succedute canzone melodiche, coinvolgenti, ma dal tono più soft, mentre il ritmo di Polvere è stato di rottura, più movimentato, dinamico, una sorta di boccata d’aria. Poi sinceramente durante l’ascolto live ho capito poco, non avevo la lucidità per riflettere. Sono però contento del post esibizione, delle tante testimonianze di affetto e supporto in queste ore. È una soddisfazione leggere oggi i giornali e credo che la gente abbia apprezzato la canzone, oltre ad avere capito Olly. Lui è un ragazzo con talento, umile, per bene e credo che sia riuscito a trasmettere anche umanamente ciò che è nella vita di tutti i giorni».

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