Escono dalle pareti, si nascondono nei cantucci della scala cinquecentesca, sotto le teche, ti guardano storto dal mezzo della sala o dal vetro della cornice. Batman, Robin, Spiderman, Wolverine, Superman e Joker sono intrappolati nella Tour de l’Archet di Morgex in occasione di Crossover.
Supereroi in torre è la mostra inaugurata il 3 agosto alla Fondazione Natalino Sapegno, il centro studi storico letterari che ha sede alla Tour de l’Archet a Morgex (AO), custode del Biblio Museo del Fumetto del fondo Mafrica.
I supereroi sono i protagonisti balzati (di nuovo) alla ribalta mondiale negli ultimi anni con i film degli X-Man e degli eroi Marvel, ma che in realtà, come spiegano gli artisti, Adrian Tranquilli e Giuseppe Camuncoli, raccontano la stessa storia da oltre 70 anni.
Le opere sono di Adrian Tranquilli e Giuseppe Camuncoli messe in dialogo dal curatore Enrico Fornaroli.
«Non abbiamo mai affrontato i supereroi – dice la direttrice di Fondazione Sapegno, Giulia Radin -, abbiamo voluto farlo in un modo diverso, con una mostra che dialogasse con lo spazio della Torre oltre alla semplice esposizione di tavole».
«Abbiamo voluto creare un cortocircuito, un crossover, appunto, tra il lavoro e la poetica dei due autori che si conoscono da anni e hanno già collaborato in passato» aggiunge il curatore, docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, Enrico Fornaroli.
In mostra tavole originali provenienti dalle più prestigiose serie supereroistiche statunitensi, una serie di contributi video, tra cui un vero e proprio cortometraggio di Tranquilli con l’attore Achille Bonito Oliva, una teca con il backstage della produzione di un’opera a fumetti di Cammo, a partire dal disegno a matita fino alla riproduzione che finisce in libreria, oltre a una dozzina di opere scultoree e tavole grafiche che invadono gli spazi dell’Archet.
Supereroi in torre
Per i due artisti la Tour de l’Archet «non è proprio Gotham City, ma si presta per un allestimento inedito».
Adrian Tranquilli (Melbourne, 1966) inglese di nascita, ma residente a Roma, con le sue sculture in poliuretano, resina, gesso, è abituato a invadere e adattarsi agli spazi per creare una sorta di teatralità, Giuseppe Camuncoli (Reggio Emilia, 1975), noto come Cammo, disegnatore di fumetti e docente della Scuola Comics ha cercato di far dialogare le sue tavole con le opere del collega «per costruire un percorso in questo sito».
I supereroi sono patrimonio culturale dell’Occidente hanno le stesse funzioni che avevano gli dèi nell’antichità, spiega Fornaroli.
Se Cammo lavora principalmente su richiesta di case editrici ed è più un esecutore, anche se nelle tavole riesce «a trovare maglie ampie per la mia poetica» con il tratto, i dettagli, le sfumature, le sculture di Tranquilli sono «un escamotage, uno strumento di analisi del nostro modello culturale».
«Il maschio salvatore, detentore del bene è la base del nostro modello culturale – aggiunge Tranquilli -, un concetto terribile che rappresenta un modello fallimentare».
Da qui le figure di questi supereroi vulnerabili, accasciati, accartocciati, stretti in un dolore, curvi sotto la pressione del sistema, delle aspettative dell’umanità. Supereroi che da oltre 70 anni sono protagonisti di un racconto collettivo che passa attraverso menti, matite, tavolette grafiche, mani, materiali diversi.
C’è ancora speranza?
«Sì, c’è speranza. Possiamo vedere questi supereroi come in un momento di raccoglimento, di riflessione per capire se vale ancora pena farlo».
E l’umanità spera che la risposta sia sì.