Rammendi d’arte

Dalla Fiber Art intessuta nell’arte contemporanea nasce la collettiva Rammendi ambientali. Riparazioni simboliche nell’arte contemporanea inaugurata al Castello Gamba sabato 28 ottobre.
Un percorso espositivo dove le opere degli artisti chiamati a suturare ferite di spazi o eventi, vissuti o scelti, si sono concretizzate con l’uso di filati, tessuti, lane, fascine d’elicriso, fili metallici e molti altri materiali, coniugando sensibilità morale e ideazione simbolica. Piera Antonelli, Pietrina Atzori, Romilda Boccia, Mariagiovanna Casagrande, Daniele De Giorgis, Daniela Evangelisti, Brenno Franceschi, Chicco Margaroli e Emilia Persenico oltre alla fiber artist Gloria Campriani, che nel parco ha intrecciato on live su musica di Paolo Zampini una ragnatela di filati ad abbracciare gli alberi, sono gli ospiti del progetto. «Non si tratta, però, di un progetto di arte ambientale, ma di condividere figure per una possibile ricomposizione delle relazioni là dove queste siano collassate a causa dell’Uomo – spiega la curatrice Gabriella Anedi, storica dell’arte e gallerista -. È una mostra che documenta il percorso fatto da ogni artista per realizzare un’opera tesa a comporre una nuova armonia». Così il portone dell’antico vescovado di Aosta è scenografia in Con tenerezza di Romilda Boccia: «il passargli davanti mi richiama ricordi. Ne ho così rappresentato l’immagine su tela e da un telo di canapa del corredo di mia madre ho ricavato 462 buchi, ricamati di rosa ai bordi, per rappresentare una rete da cantiere, come a protezione di questa memoria».

E la memoria va all’alluvione del 2000 nell’intervento artistico catartico di Daniele De Giorgis, Suture – Fil Rouge: «le cuciture nell’opera, su lana rosset de Les Tisserands, sono cicatrici visibili che riportano a ciò che è stato, al lavorare su ferite dimenticate e più in generale su ferite celate». Tra le altre opere L’agonia del ghiacciaio di Daniela Evangelisti con il video-sonoro di Luca Favaro a dargli voce; la certosina composizione di Mariagiovanna Casagrande in Dalle rovine; Communitas di Pietrina Atzori con lavori anche in lana di pecora nera Arbus (sarda) e Rosset (valdostana) e Ingenuity di Chicco Margaroli, con vesciche di vitello stabilizzate, a ricordare l’indietreggiare della sorgente nella Conca di Valsorey (Ollomont) per il troppo caldo nel 2022 e al rammendo fatto per ripristinare il confluire dell’acqua all’alpeggio.
Si può curiosare tra le trame di ogni opera fino al 4 febbraio 2024. Da martedì a domenica (10/17).

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