Una volta, gli alti colli del Monte Rosa erano transitabili e, dove ora sono i ghiacci perenni, vi erano pascoli, coltivazioni e anche paesi animati e riccamente popolati.
Fra questi nuclei abitati, la leggenda narra della città di Felik viva e attiva nel fondo valle di Gressoney.
La città di Felik era favorita dagli scambi commerciali con il confinante Vallese e i suoi abitanti si arricchirono rapidamente e a dismisura.
I cittadini di Felik, che erano inizialmente onesti, attenti lavoratori e timorati di Dio, con l’aumentare della loro ricchezza, divennero ingordi, avidi e incredibilmente superbi.
Un giorno, un vecchio viandante capitò a Felik e chiese ospitalità. Il giorno dopo iniziò a nevicare abbondantemente e continuò così per alcuni giorni.
Il vecchio viandante inizio allora a pregare affinché la neve smettesse di cadere e invitò tutti quanti a farlo insieme a lui. Gli abitanti di Felik però, colmi della loro superbia, lo derisero e sbeffeggiarono.
Il vecchio disse loro: “Attenzione, nevicherà ancora e se vedrete la neve diventare rossa vorrà dire che il castigo di Dio si è abbattuto su di voi”.
Al settimo giorno la neve diventò rossa: d’improvviso tutti gli abitanti iniziarono a pregare, ma l’invocazione giunse troppo tardi a Dio e Felik fu sepolta di neve per sempre…
La leggenda è parte del patrimonio culturale dei popoli. In Valle d’Aosta, terra dalle radici storiche profonde e dall’identità sentita, i racconti fantastici, tramandati per celebrare fatti, personaggi e luoghi, offrono la possibilità di viaggiare nel tempo e godere dell’atmosfera magica di queste affascinanti storie.
Ogni leggenda, con il suo fondo di verità, permette di rappresentare ambizioni, vizi e virtù, ma anche paure, fantasmi e mostri che così si alternano in un delicato equilibrio onirico.