Tesori di montagna. San Martino e il museo di Antagnod.

Il borgo di Antagnod, nel comune di Ayas, è uno dei borghi più belli d’Italia e gode di un bel panorama sul Monte Rosa. Merita la vista la chiesa di San Martino con il suo imponente e prezioso altare barocco.

L’attuale edificio, a pianta rettan­golare, con tre navate separate da colonne monolitiche di pietra verde, locale, e volte a padiglione, è il risultato di un ri­facimento ottocente­sco. Dedicata a San Martino di Tours, la nuova chiesa fu infatti consacrata il 24 ottobre 1852.

Della chiesa primitiva, a tre navate con enormi pilastri ed archi a pieno centro, resta la parte inferiore dei muri perimetrali e del coro. Il presbiterio fu sopraelevato una prima volta verso il 1600, quando fu costruito il primo altare barocco, e poi ancora nel 1700, quando questo altare fu rifatto e portato alle dimensioni attuali. Le tre navate furono demolite nelle volte, nei pilastri e nella parte superiore dei muri perimetrali nel 1851 dal parroco Dandrès, che provvide a sostituire i pilastri con delle magnifiche colonne in pietra locale, monolitiche, e a sopraelevare tutto l’edificio. Le volte, nella loro armoniosa struttura, servono a dare slancio a tutta la chiesa.

Accanto alla chiesa, nella cappella del cimitero di Antagnod, risalente alla fine del secolo XV, è stato allestito un interessante museo di arte sacra.

Sono molti gli elementi degni di nota di questa chiesa.

Battistero

Scolpito nel 1838, al tempo del parroco Dandrès, vi è raffigurata la scena di San Giovanni Battista che battezza Gesù mentre lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, si posa su Gesù e il Padre attorniato dagli angeli dice: “Questo è il mio figlio prediletto, ascoltatelo”.

Pulpito

In legno di noce, vi sono scolpite alcune scene del Vangelo. Al di sopra vi è una sorta di baldacchino che serviva per diffondere la voce del predicatore.

Cantoria

In legno di noce, presenta dodici teste scolpite, caratteristiche e fortemente espressive nel loro genere. Anche l’organo di questa chiesa è uno tra i più interessanti e preziosi che si trovino in Valle d’Aosta.

Campanile

Fu probabilmente costruito assieme alla chiesa nel secolo XV. Nel 1856-57 l’arciprete Dandrès ne fece demolire la freccia, lo rialzò di 10 metri ed aggiunse una cupola di stile bizantino, sotto la quale collocò una statua di marmo della Madonna Immacolata. Arricchì poi il campanile di un magnifico concerto di dieci campane, intonate fra loro, che formano uno stupendo “carillon” nei giorni di festa. Il campanile ha un’altezza di 49 metri.

Altare maggiore

Frutto di vari secoli di lavoro (1500-1800), è diviso orizzontalmente in tre fasce. La zona centrale è dell’inizio del secolo XVIII (ma le cinque statue nelle nicchie sono certamente più antiche e si possono assegnare al secolo XVI). La zona inferiore e la superiore furono realizzate nel 1713 dagli intagliatori Gilardi e Minaldi della Valsesia. Verso la metà del secolo XIX, il parroco Dandrès fece rifare il tabernacolo. L’altare fu consacrato il 29 maggio 1716.

Altari laterali

A destra, a partire dall’ingresso, l’altare di S. Anselmo e quello di S. Giuseppe, del XIX sec.; l’altare della Vergine, del XVII sec., rimaneggiato nell’Ottocento, con statua della Madonna di Oropa. A sinistra, sempre dall’ingresso, l’altare di S. Antonio e l’altare del Rosario, del XIX sec.; l’altare della SS. Trinità, del XVII sec., rimaneggiato nell’Ottocento. Di quest’epoca è la tela, del pittore Curtaz di Gressoney, raffigurante la Trinità e La Sacra Famiglia.

Vetrate

Risalenti ai primi anni del XX secolo.

Portale

Risalente al 1839, è in legno di noce e vi sono raffigurati avvenimenti della vita di S. Martino di Tours. La celebre scena della condivisione del mantello con il povero, ritratta sulla lunetta sovrastante la porta, è invece anteriore (1779).

Fonte: Valle d’Aosta – sito ufficiale del turismo

MAB. Museo Archivio Biblioteca. Diocesi di Aosta

Il MAB raccoglie i maggiori punti d’interesse artistico ecclesiastico della Valle d’Aosta, antichi volumi miniati a mano della Biblioteca del Seminario, le pregiate opere in oro e argento delle parrocchie, i capolavori lignei, i busti reliquiari, gli affreschi dell’XI secolo della Cattedrale, scavi e luoghi nascosti dove i resti di un’epoca antica ricca di fascino sono ancora visibili in tutta la loro bellezza.

Zeen is a next generation WordPress theme. It’s powerful, beautifully designed and comes with everything you need to engage your visitors and increase conversions.

Altre storie
Picasso, Morath e Mus ad Aosta