Entre chien et loup è il titolo della mostra fotografica di Sophie-Anne Herin che sarà inaugurata il 27 marzo alle 18 al Castello Gamba di Chatillon (AO).
L’esposizione, che sarà visitabile fino al 16 giugno 2024, è stata realizzata in stretta sinergia con la Struttura Patrimonio storico artistico e gestione dei siti culturali della Soprintendenza e curata da Olga Gambari, giornalista, critica e curatrice indipendente che da anni si occupa di progetti artistici multidisciplinari.
Il titolo dell’esposizione, Entre chien et loup, deriva da un’antica espressione francese traducibile in italiano con “al calare della notte” e racchiude in sé il significato del progetto: raccontare quel particolare momento della giornata caratterizzato dal passaggio dalla luce al buio. È il tempo della penombra durante il quale non è possibile distinguere un cane da un lupo, come scriveva nel XVI secolo il poeta francese Jean-Antoine Baïf.
Il crepuscolo raccontato da Sophie-Anne Herin è quello dell’Envers, il versante valdostano occupato prevalentemente da boschi e caratterizzato dalla scarsità di ore di luce nei mesi invernali. Si tratta, come scrive Olga Gambari nel testo critico dedicato alla mostra, di “un mondo inverso fuori dal tempo dove l’artista ci immerge, attraverso un lavoro fotografico unito a un allestimento che prende la forma di un percorso iniziatico”.
“Quasi rievocando il noto ‘mito della caverna’ di platonica memoria, spiega l’Assessore Jean-Pierre Guichardaz, il percorso di questa esposizione, al di là della romantica e onirica dimensione dei soggetti scelti, ci prende per mano e ci accompagna attraverso le sfumature di un personale crepuscolo interiore: le luci e le ombre racchiuse in ognuno di noi”.
Le immagini proposte giocano sui contrasti di luci, raccontando ciascuna la propria storia attraverso uno stile libero. “Sono nata in un paese che in inverno non gode di molte ore di luce e l’idea della penombra è qualcosa di familiare – sottolinea Sophie-Anne Hérin –, una particolare declinazione di luminosità che orienta il mio sguardo.”
“La restituzione visiva della Valle d’Aosta è del tutto peculiare, tecnicamente condotta sottoesponendo le immagini in fase di ripresa fotografica, digitale e analogica, con l’obiettivo di creare immagini crepuscolari”, dichiara Viviana Maria Vallet, Dirigente della Struttura patrimonio storico artistico e gestione siti culturali e Coordinatore scientifico del Castello Gamba.