La Luminosity di Sinopoli

A due anni di distanza dalla vittoria dell’Arte Laguna Prize di Venezia con la sua performance 331, Say their Names, il giovane performer valdostano Leonardo Sinopoli è di nuovo sotto le luci della ribalta internazionale, incorniciato dalle luci, anzi luce egli stesso, con Luminosity.
Sinopoli è uno dei giovani performer, selezionato dal Marina Abramović Institute, che prestano il proprio corpo, la propria sensibilità e la propria energia per far rivivere le performance più importanti che hanno costellato i 50 di carriera dell’artista serba nella retrospettiva Marina Abramović alla Royal Academy of Arts di Londra.
Seduto sul sellino di una bici, nudo, braccia e gambe aperte, sospeso in alto, incorniciato da un rettangolo di luce. Leonardo Sinopoli diventa Luminosity.
«Ho adorato questa performance – racconta -. Emotivamente è molto forte. È una performance di Marina ma diventa mia. Luminosity in quel momento sono io e questa possibilità di fare nostra una sua opera è molto generoso da parte sua».
Il performer aostano, classe 1998, torna alla corte di Marina, madre e regina della performance art, cinque anni dopo la sua prima esperienza con The Cleaner, a Palazzo Strozzi di Firenze. «Il lavoro per Marina non si ripete mai, mi ritengo fortunato, è un privilegio lavorare per un’istituzione come lei all’interno di un’altra istituzione come la Royal Academy» dice Sinopoli. «La prima volta avevo 19/20 anni, ora affronto questo lavoro con un’altra testa, con più consapevolezza del mio corpo – racconta -. Il mio percorso è cambiato drasticamente dopo quell’esperienza che ha dato una svolta alla mia vita. Prima ero un danzatore del Nuovo Balletto Di Toscana, ora ho trovato un mio personale linguaggio».
La retrospettiva inaugurata il 23 settembre alla Royal Academy ripercorre 50 anni di carriera di Marina Abramović con sculture, video, installazioni e, naturalmente, performance.
Opere fisiche, d’impatto, che non lasciano indifferenti. «Marina non è una pittrice – sottolinea Sinopoli -, è la madre della performance art, che esprime concetti e arte utilizzando il proprio corpo». Leonardo Sinopoli nelle settimane di apertura della mostra performa Luminosity, Imponderabilia (un uomo e una donna in piedi uno di fronte all’altro, nudi, a creare una porta umana attraverso la quale passano i visitatori) e Nude with Skeleton (un uomo o una donna, nudi, sdraiati coperti da uno scheletro).
«In Luminosity sono sospeso su un sellino, sembra di guardare un quadro che non c’è. La presenza del pubblico è fondamentale, è vitale. Quando sono lì mi capita di perdermi nei miei pensieri e poi ritrovare il focus davanti a me, ritornare al presente – spiega -. Imponderabilia cambia ogni volta, è fondamentale la reazione del pubblico che ci passa attraverso. Mi chiedono spesso se non provo imbarazzo a stare lì, nudo. Ma questo è il mio lavoro, l’imbarazzo è più del pubblico».
La mostra è aperta tutto il giorno e tutti i giorni ma i performer non potendo reggere questi sforzi troppo a lungo, si alternano più volte nell’arco della giornata e delle settimane. «Performerò Imponderabilia tre volte a settimana, il 5 novembre riproporrò Luminosity, l’11 e 14 novembre Nude with Skeleton». Per sapere orari e giorni delle performance è possibile contatare Leonardo Sinopoli su Instagram (@leonardo_sinopoli).

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