Il valdostano Luca Grosso, art director di Courmayeur che vive a Londra, torna a casa dal Cannes Lions International Festival of Creativity con sette statuette di cui due d’oro.
La campagna #Periodsomnia
Strati di mutandine, traverse di stoffa sulle lenzuola, crampi addominali, antidolorifici, cambio di posizione, pigiama e letto macchiati, sonno agitato, masturbazione, l’ovulo che matura fino a esplodere e poi il risveglio in un mare di sangue: «Period never sleep, but why shouldn’t we?» (Il ciclo non dorme mai, ma perché noi non dovremmo?).
C’è il valdostano Luca Grosso, di Courmayeur, dietro a #Periodsomnia, la campagna per Bodyform, brand di prodotti intimi femminili -in questo caso per il lancio dei nuovi assorbenti Goodnight- che già in passato si è fatto notare per le sue pubblicità che sradicano tabù e vergogna per le esperienze intime delle donne (#Bloodnormal o Viva la Vulva).
Luca Grosso, art director dell’agenzia Amv Bbdo, ha firmato la campagna insieme alla compagna Anzhela Hayrabedyan, con la quale ha festeggiato i 7 Lions vinti all’ultimo Festival of Creativity di Cannes, alla 70ª edizione.
Silver Lion nelle categorie FilmCraft, Adapted Music, Editing, Products/Device, Health & Wellness (Health & Wellness Consumer Products Promotion > OTC Products / Devices) il creativo valdostano ha ottenuto anche due Gold Lion per la categoria più prestigiosa, Best Film e per Health & Wellness (Health & Wellness Health Awareness & Advocacy > Brand-led Education & Awareness).
«Le donne sono spesso mostrate nelle pubblicità come belle principesse addormentate che aspettano il bacio del principe oppure ancora truccate con il taglio di capelli perfetto. Ma anche la comunicazione deve fare il suo e mostrare la surreale realtà di quello che tante devono subire ogni mese mentre il resto del mondo dorme beatamente senza problemi» dice Grosso.
Una campagna che, come ammette lo stesso art director, difficilmente passerebbe in Italia.
Nel film si mostrano gli aspetti che accomunano tutte le donne, ma di cui si evita di parlare e soprattutto di mostrare, in un paese come il nostro, dove le pubblicità degli assorbenti mestruali ancora utilizzano liquidi colorati di blu: macchie di sangue, la masturbazione che spesso può dare sollievo per i dolori, i crampi di un uomo trans.
Gli inizi nello studio di Massetto
Luca Grosso, originario di Courmayeur, vive a Londra dove è arrivato seguendo un suggerimento di un altro creativo valdostano che ha scelto di espatriare, Stefano Massetto.
Ad Aosta si è diplomato all’Istituto d’arte, scuola che dice Grosso, gli ha garantito una formazione di base superiore ad altri studenti con cui si è confrontato, a dispetto della tendenza «in Italia di ridicolizzare chi studia Arte o tutto quello che ha a che fare con la creatività. Il nostro paese è anche nato da questa cultura ma ci siamo un po’ dimenticati di questo» dice.
Ad avvicinarlo alla grafica è stato Stefano Massetto che anni fa lo ha accolto nel suo studio grafico aostano.
A un certo punto «ho capito che per quanto sia bella la Valle d’Aosta era un po’ troppo piccola per le mie ambizioni».
Luca Grosso parla di Massetto come mentore e ispiratore che gli ha suggerito di guardare oltre le montagne in senso figurato e letterale, instillandogli l’idea di provare a sondare l’ambiente londinese.
«Ho messo il parmigiano in valigia e dopo il diploma ho lasciato la comodità delle montagne per trasferirmi a Londra senza mettere insieme due parole di inglese».
La carriera
È a Londra che Luca si laurea in design all’Università di Greenwich con medaglia di outstanding achievement (lode), e incontra la sua attuale compagna Anzhela con la quale forma una coppia creativa.
«Dopo qualche breve stage abbiamo cominciato la nostra carriera creativa insieme alla R/GA, una delle più innovative agenzie americane. Lavorando per Nike e Guinness il lavoro ci ha portato in giro per il mondo dalla Danimarca agli Stati Uniti, fino all’Africa».
Il grande passo però arriva con l’ingresso in Amv Bbdo, una delle migliori agenzie di comunicazione al mondo, per la quale i due lavorano attualmente come direttori artistici.
«Un posto dove ogni giorno sono esposto ai migliori talenti in circolazione e dove le idee non hanno limiti» dice Luca.
Il cromayeaouren non ha nessuna intenzione di tornare in Italia, figuriamoci in Valle d’Aosta: «Resterà sempre il paese più bello del mondo, ma per adesso non ci penso proprio a tornare».
La vita frenetica e molto meno comoda di Londra stimolano il creativo.
«Londra ti apre gli occhi e spalanca la mente. Ti espone a realtà che non esistono in altri posti e le opportunità sono dappertutto ma per cogliere devi lottare parecchio. Non ti regala niente nessuno».