A un passo dal cielo. Andar per rifugi

In origine servivano come supporto agli alpinisti, per l’ascesa e la permanenza in quota, con i primi rifugui che sono stati creati verso la fine del 1800. Con il passare degli anni, la loro funzione si è evoluta: da luogo di accoglienza per alpinisti esperti a meta da raggiungere anche per escursionisti meno preparati e per famiglie con bambini. Posti da raggiungere dopo una scarpinata o dopo una passeggiata più agevole. Luoghi in mezzo alla natura, pronti ad accogliere i visitatori con prelibatezze e con var comfort.

Le prime costruzioni servivano, appunto, come avamposti per chi voleva raggiungere le vette, come il rifugio Torino, aperto nel 1899. Ma è con il XX secolo che le montagne conoscono uno sviluppo turistico di massa e i rifugi diventano una sorta di albergo in territorio di montagna.  Si può tranquillamente dire che ogni rifugio ha una storia, più o meno lunga. Il Sella, quest’anno, taglia il traguardo dei 100 anni.

Dopo questa breve carrellata, è tempo di mettersi le scarpe, preparare lo zaino e partire alla volta di uno (o magari più di uno) dei 48 rifugi presenti sul territorio valdostano. Una partenza soft, adatta a tutti, è il Rifiugio Prarayer, a Bionaz. Una volta lasciata l’auto nei pressi della diga di Place Moulin, un’oretta di camminata sempre con la vista del lago a farci compagnia. Il rifiugio fa parte del Tour del Cervino. Sempre restando nella Grand Combin, ma aumentando sicuramente la difficoltà, il Tour des Combins che lega Italia e Svizzera e, che passa dal rifugio Champillon.

Tornando alle nostre strutture, la passeggiata verso il Magià è lunga, ma il panorama una volta raggiunta la meta ripaga completamente gli sforzi. E se, nella fatica, si vuole avere qualche curioso compagno di viaggio, il rifugio Mont Fallère è quello che fa per voi, meglio ancora se ci sono dei bambini. Pescatori, camosci, gufi, stambecchi realizzati da Siro Vierin ci faranno compagnia fino all’arrivo alla struttura, dove non può mancare un gustoso piatto della tradizione valdostana. Proprio il rifiugio Mont Fallère fa parte del suggestivo Tour du Fallere, tre tappe che comprendono anche lo Chaligne e con partenza e arrivo dal Beau Sejour di Etroubles. Un giro impegnativo, con paesaggi mozzafiato, che gli amanti delle camminate lunghe non possono perdere per nessun motivo.

E se siete camminatori più esperti, perché non fare rotta verso il rifugio degli Angeli? Una salita impegnativa, tra sassi e rocce, con pendenze non adatte a tutti. All’arrivo, nascosta tra le rocce, una struttura moderna è pronta ad accogliervi, con un piatto caldo e, anche, un posto dove riposarvi e dormire.

Per saperne di più digita https://www.lovevda.it/it/dormire/rifugi-e-posti-tappa

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