Ti leggo una leggenda di montagna. Brusson e la leggenda del tesoro.

C’è un tesoro che mai nessuno è riuscito trovare. Una notte di tanti anni fa, in sogno, un giovane sentì una voce indicargli un punto esatto, sotto al Castello di Graines, dove si sarebbe trovato l’ingresso nascosto della stanza del tesoro. La voce gli sussurrò di stare attento e, soprattutto, di non fermarsi nella stanza delle ricchezze oltre al terzo canto del gallo. Il giovane non si lasciò sfuggire il consiglio avuto in sogno e la notte fece come gli era stato indicato. Andò al Castello, scavò, vide la botola e penetrò nella stanza dove trovò un fantastico tesoro fatto di oro, gemme e preziosi in abbondanza.

Estasiato, si mise a contemplare tutta quella ricchezza e, mentre le ore passavano, vi affondò le mani con cupidigia.

Fuori intanto, al giungere dei primi raggi di luce, il gallo cantò: una… due… tre volte! A quel punto, come per magia, lentamente e senza rumore, la botola del nascondiglio si chiuse. Il giovane restò prigioniero nella stanza e, da allora, nessuno seppe più nulla: né di lui, né del ricco tesoro. Insieme alla cupidigia, si narra siano tutti sepolti sotto al magico… Castello di Graines!

La leggenda è parte del patrimonio culturale dei popoli. In Valle d’Aosta, terra dalle radici storiche profonde e dall’identità sentita, i racconti fantastici, tramandati per celebrare fatti, personaggi e luoghi, offrono la possibilità di viaggiare nel tempo e godere dell’atmosfera magica di queste affascinanti storie.

Ogni leggenda, con il suo fondo di verità, permette di rappresentare ambizioni, vizi e virtù, ma anche paure, fantasmi e mostri che così si alternano in un delicato equilibrio onirico.

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